©Drawing Right Performance

SE TI DICESSI CHE IL TUO CERVELLO PUÒ RIPRODURRE DISEGNANDO ESATTAMENTE CIÒ CHE VEDI CI CREDERESTI?

Un’esperienza da vivere per aumentare la consapevolezza di sè, per scoprire i propri talenti nascosti e per stare meglio sul lavoro e nella vita privata!

Si può imparare ad usare le risorse dell’emisfero destro e scoprirsi problem solver e comunicatoribenessere, gestione dello stress, cambiamento, pensiero critico e creativo saranno le nostre parole d’ordine ! 

Dedichiamoci alla sorpresa quindi, all’esperienza e alle emozioni che suscita la scoperta di una parte di sé che ancora non si conosce ma che ha talenti e potenzialità ….. 

Alleneremo la parte destra del cervello per essere più felici! 

COSA C’E’ STATO PRIMA DEL DRAWING RIGHT PERFORMANCE

Negli Stati Uniti nasce dagli studi di Betty Edwards il Drawing Right come rivoluzionario metodo di disegno già negli anni ’70, e lo interfaccia con gli studi sul cervello portati avanti da importanti neuroscienziati, psichiatri e psicologi dell’epoca. 

Il metodo sviluppa un nuovo modo di disegnare attraverso l’attivazione di alcune funzioni specifiche dell’emisfero cerebrale destro e facilita – rivoluzionandola – la riproduzione di ciò che vediamo (esattamente di ciò che vediamo!) con una fedeltà paragonabile a quella di una fotografia .

Attualmente questo metodo viene utilizzato al MOMA di New York per i corsi di disegno per bambini e adulti.

Semplificando ciò che ci raccontano gli studi neuroscientifici, la parte destra del nostro cervello è quella che si attiva maggiormente quando disegniamo e se riusciamo ad indurre questo processo possiamo disegnare tutto ciò che vediamo: ognuno di noi ha la capacità innata di riprodurre con il disegno tutto ciò che guarda, ma purtroppo spesso non lo può fare perché alcune delle funzioni l’emisfero sinistro del cervello prendono il sopravvento e impediscono all’emisfero destro di lavorare al meglio.

E’ una grande semplificazione, gli studi neuroscientifici fanno progressi ogni giorno e la materia è in continua evoluzione: quello che ci interessa mettere in evidenza però è proprio il fatto che seguendo alcuni esercizi che ci facciano uscire da quelli che sono i nostri sentieri neuronali consueti è davvero possibile scoprire un mondo tutto nuovo e che ci appartiene nonostante non ce ne rendiamo conto!

E’ un mondo in cui abbiamo grandi talenti da mettere in gioco e una volta capito che questa dimensione esiste davvero è possibile accedervi più e più volte!

SE CREI NUOVI SENTIERI NEURONALI  POTRAI DISEGNARE TUTTO CIÒ CHE VEDI . . . COS’ALTRO POTRAI FARE NELLA VITA?

Si tratta quindi di imparare delle tecniche che eludano i sentieri neuronali consueti e che permettano la creazione di nuove sinapsi, per potersi esprimere liberamente e far uscire tutto il potenziale che c’è in ognuno di noi.

Allenando questi nuovi sentieri (attribuiti fino a qualche tempo fa all’ambito destro del cervello) entreremo in contatto con la nostra parte emotiva e con il pensiero laterale e sistemico: saremo in grado poi di utilizzare questa competenza in altri contesti (lavorativo, familiare, relazionale….) e scopriremo una modalità più efficace con la quale utilizzare il nostro cervello anche grazie alle preziose informazioni che normalmente non trattenimento e che riusciremo invece ad integrare.

Daniel Siegel, psichiatra americano, uno tra i più importanti studiosi della mente umana, ci dice che affrontando esperienze in cui avvenga l’integrazione dei due emisferi cerebrali si modifica la struttura fisica del cervello creando nuove connessioni cerebrali ed una riorganizzazione delle stesse.

Questo processo migliora le capacità decisionali, favorisce la scoperta di sé e migliora la conoscenza e la relazione con gli altri, permettendoci anche un significativo aumento della performance e una più efficace gestione dello  stress.

Martin Seligman, psicologo e saggista americano esperto di neuroscienze, parlando di psicologia positiva evidenzia la possibilità di costruire la felicità attraverso l’esercizio dell’ottimismo inteso come capacità di trovare soluzioni alternative; il Drawing Right lavora proprio destabilizzando e destrutturando le modalità tipiche del nostro modo di pensare (che spesso ripropone consuetudini e schemi) attraverso un approccio sistemico ed innovativo applicabile per osmosi anche ad altri ambiti della vita. Le soluzioni alternative ci permettono di “allargare la prospettiva” sulla nostra vita e sui problemi che ci troviamo ad affrontare. Possiamo guardare dall’alto la criticità, valutare i costi-benefici delle nostre scelte (utilizzare il pensiero sequenziale) e scegliere consapevolmente essendo intenzionali.

IL ©DRAWING RIGHT PERFORMANCE, FACILITANDO L’USO DEL PENSIERO LATERALE TI AIUTA A RISPONDERE ALLE LE TRE DOMANDE DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA

COSA PROVO?

COSA È IMPORTANTE FARE?

CHE ALTERNATIVE HO?

Consapevolezza prima di tutto!

E’ fondamentale riconoscere le proprie emozioni e gli schemi mentali (sentieri emozionali) che ne derivano quando attiviamo il “pilota automatico”, quindi in situazioni nelle quali percepiamo un pericolo (che può essere reale o soltanto immaginato, non fa alcuna differenza)

Intenzionalità: che obiettivo voglio ottenere?

Quali sono o valori in gioco in questa situazione e cosa vorrei ottenere?

Che impatto hanno le mie scelte nel lungo periodo?

In che modo l’intenzionalità può guidare le mie decisioni e come queste ultime impattano sul mio senso di identità e di scopo?

Alternative ed Ottimismo

Quando si parla di ottimismo nell’ambito dell’IE si intende la capacità di trovare soluzioni alternative ai problemi che si presentano, esplorando tutte le sfaccettature delle possibili risposte.

In questo ambito è utilissimo saper uscire dagli schemi ed usare il pensiero laterale che sostiene la capacità di esercitare l’ottimismo

Quando si parla di ottimismo nell’ambito dell’IE si intende la capacità di trovare soluzioni alternative ai problemi che si presentano, esplorando tutte le sfaccettature delle possibili risposte.

In questo ambito è utilissimo saper uscire dagli schemi ed usare il pensiero laterale che sostiene la capacità di esercitare l’ottimismo

 

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